Events

Andare sul sicuro

Siamo andati sul sicuro. Nessuna persona con un po’ di sale in zucca e non afflitta da patetico snobismo, infatti, oserebbe negare alle opere proposte la qualifica di capolavori. D’altra parte, queste stesse opere sono state inserite in due griglie diverse, così da configurare una sorta di modulo o schema che, qualora il primo tentativo dovesse funzionare, potrebbe essere agevolmente ripetuto in edizioni successive, tracciando così una sorta di filo rosso, un discorso in progress, fecondo di riflessioni e ulteriori approfondimenti. Resta quindi da dire qualcosa sui criteri che hanno guidato l’assegnazione dei film all’uno e all’altro “poker” dello schema.

Sotto il titolo di IMPERDIBILI abbiamo così indicato una prima serie di quattro film che non si può non aver visto prima di andare – come si dice che tutti vadano – da qualche altra parte. Non senza una punta di compiacimento, a dirla tutta, poiché riteniamo che quasi tutte queste opere, a dispetto della loro meritata qualifica, corrano proprio il rischio di essere trascurate, se non ignorate, e quindi perdute. Ma poi, ulteriore e più peculiare caratteristica di questa serie di film, è quella di non essere spiegabili soltanto o soprattutto attraverso il ricorso al contesto in cui furono realizzate, ma piuttosto o soltanto con la sovrana determinazione e l’assoluta genialità dei loro autori e dei loro progetti. In alcuni casi, come notoriamente per Lubitsch (ma certo anche per Ophuls), divenendo addirittura proverbiale il dono o il “tocco” (touch) di cui “miracolosamente” si trovarono dotati. Mentre l’assolutezza del progetto di Powell e Pressburger fu semplicemente quello di realizzare i più bei film a colori della Storia del Cinema, senza in nulla intralciare o appesantire le più rigorose e prioritarie esigenze narrative.

Sotto il titolo LA NOSTRA MEMORIA, invece… (Fra parentesi: molto adatto, ci pare, a un Museo, molto appropriato per una definizione “basic”: che altro infatti dovrebbe proporsi un Museo, se non selezionare e custodire “memorabilia”?)…

Sotto il titolo LA NOSTRA MEMORIA, invece, dicevamo, si respira un’aria affatto diversa. Abbiamo voluto proporre una radicale sterzata. Perché, ferma restando l’eccellenza dei risultati, qui si vuole proprio sottolineare l’emergere delle opere da un contesto preciso, il loro proporsi – come canone o come trasgressione, qui non fa differenza – quali veri e propri fari dello spirito del tempo. Un esercizio, questo, di recupero della nostra memoria, che potrebbe risultare sgradito agli italiani propensi all’oblio o anche alla semplice dimenticanza, in parte comprensibili se non forse scusabili, con il timore di doversi trovare di fronte a imbarazzanti o polemici confronti con il panorama contemporaneo allegramente tendente alla desolazione. Basti pensare a un film straordinario come IO LA CONOSCEVO BENE che dilata il canone della c.d. “commedia all’italiana”, fino a raggiungere le dimensioni di un definitivo affresco sulla temperie etico culturale di un intero, quanto cruciale, periodo storico. Confronto, accennavamo, disperante con il panorama del cinema italiano contemporaneo, appiattito invece sui cliché della più effimera sociologia. Ma proprio per questo, vogliamo concludere, tanto più necessario per tentare di risalire la china. In questi film, la strada è comunque indicata. Con la durevolezza e la brillantezza (visto anche il luogo ospitante) del marmo.

Buone visioni – siatene sicuri – e buone emozioni.

Paolo Breccia
Regista e sceneggiatore

Il programma della rassegna

Posted in Events |

Workshop

Sto parlando ai muri

I’m Speaking to the Walls è un breve libro che raccoglie le conferenze tenute da Jaques Lacan presso la clinica Continua a leggere